L'Abruzzo Ulteriore
L'Abruzzo Ulteriore e' stata un' unita' amministrativa prima del Regno di Sicilia e poi del Regno di Napoli,questo territorio fu costituito in giustizierato nel 1273 da Carlo I d'Angio' con il Diploma di Alife, che formalizzo' la divisione del Giustizierato d'Abruzzo.Il territorio confinava a nord con la Marca(Marche) ed il confine era l'Antica Via Salaria,costruita in epoca romana.A sud fu stabilito che il fiume Pescara segnasse il confine con l'Abruzzo Citeriore;quest'ultimo era un territorio molto piu' ampio in quanto abbracciava ad Est la regione della Marsica ed il comprensorio della Majella ed a Sud l'attuale Molise fino a raggiungere la pianure del Tavoliere. L'Abruzzo Ulteriore invece si spingeva lungo la Via Salaria fino alle porte della Citta' di Rieti abbracciando i comprensori del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Vista la conformita' territoriale e le grandi risorse idriche montuose,il suddetto territorio trovava la sua grande potenza economica sulla pastorizia,la citta' de L'Aquila rappresentava il punte cardine fra la costa e la citta' di Roma,a quei tempi Stato Pontificio,la Salaria era la principale via commerciale e per questo motivo la citta' de L'Aquila e gran parte del territorio circostante fungevano da punto strategico per gli interscambi che provenivano da Oriente verso il Mare Adriatico.Purtroppo con il passare dei secoli l'Abruzzo ha subito diverse amputazioni territoriali;l'ultima avvenuta nel 1963 quando la provincia di Campobasso si dichiaro' regione autonoma prendendo il nome di Molise.Nel 1482 la citta' di Ascoli riconosce la Chiesa come sovrano assoluto e viene annessa allo Stato Pontificio,a causa di questo evento l'Abruzzo Ulteriore perdera' una porzione di territorio che va dalla Via Salaria al fiume Tronto delineata ad Est dal Fiume Aterno ,fissando come punti di confine il borgo di Pescara del Tronto per la Marca e di Grisciano per l'Abruzzo Ulteriore.Dopo questa variazione territoriale i poteri feudatari di questo territorio,rimasto orfano del feudo di Ascoli,vengono trasferiti presso i ducati di Teramo ed Atri provocando in questo modo lotte e fazioni tra i casati che penalizzeranno nel corso degli anni la stabilita' del territorio.Dopo la fine del periodo feudatario,l'Abruzzo Ulteriore fu diviso nuovamente in 2 territori,Abruzzo Ulteriore I ed Abruzzo Ulteriore II designando il fiume Aterno come confine divisorio,il primo territorio si espandeva dalla costa fino alla vallata dell'Aterno e faceva riferimento alla citta' di Teramo,il resto venne lasciato alla citta' de l'Aquila la quale inglobo' anche la regione della Marsica.Dopo la costituzione del Regno d'Italia l'Abruzzo torno' ad essere un 'unica regione ed i giustizierati divennero province (L'Aquila,Teramo,Chieti e Campobasso),non passo' molto tempo da questa nuova mappatura regionale che durante l'epoca fascista venne nuovamente ridisegnata scombussolando,e questa volta definitivamente,i confini naturali della regione.Pescara venne nominata provincia sottraendo gran parte dei territori a sud delle province de L'Aquila e Teramo,il confine venne fissato presso la vallata del Fiume Fino inglobando anche i paesi di Elice e Citta' Sant'Angelo,mentre a sud si spinse fino alla periferia della citta' di Chieti.Ma la modifica che segno' definitivamente la regione fu l'annessione del circondario di Citta' Ducale alla provincia di Rieti,in questo modo l'Abruzzo perse completamente il territorio che comprendeva la Via Salaria insieme a 17 comuni.Questo stravolgimento diede un terribile colpo all'economia,in pochi anni avvenne un rapido spopolamento territoriale,l'entroterra aquilano perse quasi completamente le risorse economiche dovute all'allevamento ovino;molto piu' sostenute invece furono quelle dell'entroterra teramano che da una parte vedeva scendere il tasso economico dovuto alla pastorizia,ma dall'altro vedeva aumentare in pieno regime gli indici economici dovuti all'agro-viticoltura ed olivocultura e nello stesso tempo aumentava la colonizzazione della costa.Durante gli anni 60' il fenomeno dello spopolamento si attenuo',mentre le zone interne procedevano verso uno sviluppo industriale l'entroterra collinare ebbe un forte sviluppo dal punto di vista artigianale e turistico,l'economia andava man mano mutandosi verso investimenti a breve termine,abbandonando sempre di piu' gli investimenti sul territorio.Durante la crisi del XXI secolo il fenomeno dello spopolamento interno e' ripreso a dismisura,complice anche il terremoto de L'Aquila (2009) e quello del Centro - Italia (2016-17),nello stesso periodo sono ricominciati gli investimenti territoriali da parte di piccoli e piccolissimi imprenditori.Forte flessione ha avuto il campo agrituristico,mentre e' ripreso con successo il settore agricolo nei campi della viticoltura e olivocoltura ottenendo marchi prestigiosi come DOC e DOP ma anche il DOCG per il Montepulciano d'Abruzzo delle Colline Teramana,anche alcune novita' sembrano trainare la nuova economia agraria come la riscoperta dell'arrosticino abruzzese e non per ultimo la produzione di Birra Artigianale.Per il futuro si attendono numerosi cambiamenti economici anche dovuti alla globalizzazione del mercato,allo stato attuale le Universita Locali stanno studiando piani elaborati per rendere sempre piu' competitivi i prodotti dei nostri territori